Rogelio Gabriel Funes Mori , è uno dei prospetti futuri più interessanti del panorama Sud Americano. Nato a Mendoza, nel profondo nord argentino, il 5 marzo 1991 , Funes Mori , alto 1,85 m per 74 kg , è dotato di una buonissi¬ma tecnica di base .E’ una punta di razza abile nel gioco aereo, ma all’oc¬correnza può essere schie¬rato anche come ala sini¬stra, ruolo in cui ha mosso i primi passi.. Il Chelsea mette gli occhi sul ragazzo, e lo invita per un provino. Nonostante l’ottima im¬pressione, l’avventura londinese per problemi burocratici, non durà più di qualche settimana. Rogelio torna in Argentina, e il suo cartellino viene praticamente scippato dal River Plate,intuendo da subito il potenziale . Rogelio entra nelle giovanili, ma il River non vive un gran momento, e mancando un centravanti vero, e il tecnico Astrada lo fa esordire in prima squadra concedendo una discreta vetrina al ragazzo. Gli osservatori di mezzo mondo drizzano le antenne davanti ad un 18enne con una tecnica perfetta, forte di testa e in acrobazia, generoso e anche abbastanza veloce . Il temperamento non gli manca davvero , tanto che in poco tempo ha imparato a farsi rispettare dai ruvidi difensori di Buenos Aires e dintorni. Viene convocato assieme al gemello José ,difensore , nella Selezione ar¬gentina Under 18 ma l’at¬testato di stima più im¬portante arriva però dal suo capitano, Matías Al¬meyda ( ex Lazio e Parma ), che si è la¬sciato andare ad un para¬gone eccellente: «Astrada ha fatto debuttare come titolare questo giovane, Funes Mori, che secondo me ha davanti a sè un grande futuro. Credo pro¬prio che siamo di fronte ad un altro Hernán Crespo».
S.I.
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